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Virginia Oldoini Verarsis: la donna più bella, più amata e spregiudicata del suo tempo

Io sono io, e me ne vanto; non voglio niente dalle altre e per le altre, io valgo molto più di loro. Riconosco che posso non sembrare buona, dato il mio carattere fiero, franco e libero, che mi fa essere talvolta cruda e dura. Così qualcuno mi detesta, ma ciò non mi importa, non ci tengo a piacere a tutti. Ogni donna ha il dovere di essere bella, non per sé, ma per gli altri. Per sé, invece, deve essere ambiziosa, astuta e agguerrita”. In queste parole, tratte dal diario che minuziosamente compilava, vi è l’essenza di Virginia Oldoini Verasis, Contessa di Castiglione.

La Castiglione è entrata nella storia come la donna più bella, più amata e spregiudicata del suo tempo.

Consapevole fin da bambina della sua bellezza e unicità, venne data in sposa al conte Francesco Verasis Asinari di Costigliole d’Asti e Castiglione Tinella. Fu un matrimonio di convenienza che permise a Virginia l’ingresso alla corte sabauda. Moltissimi gli ammiratori e molti gli amanti.

Cavour, desideroso di trovare in Napoleone III un potente alleato contro gli Austriaci, oltre alle trattative diplomatiche inviò a Parigi Virginia con il compito di favorire l’alleanza tra l’Imperatore e il Piemonte. Virginia venne addestrata a fare la spia e a sedurre Napoleone III. La “missione” riuscì: a Plombières l’Imperatore si impegnò formalmente ad appoggiare militarmente il Piemonte in caso di aggressione da parte dell’Austria.

Durante la sua permanenza alla corte francese Virginia si fece notare non solo per la bellezza, ma per l’audacia e la stravaganza dei suoi abiti. Rivaleggiò, in questo, con l’Imperatrice Eugenia che la detestava.

Innumerevoli i ritratti di Virginia, specialmente fotografici: una vera e propria influencer dell’800.

Dopo aver conosciuto i fasti e i trionfi della mondanità, Virginia trascorse i suoi ultimi anni in solitudine. La decadenza fisica e mentale si accentueranno col passare del tempo e morirà a Parigi nel 1899, pressoché dimenticata.

Subito dopo la sua morte, polizia e funzionari dei servizi segreti si affrettarono a distruggere lettere e documenti a lei inviati dalle massime personalità del tempo.

Per molto tempo gli storici hanno negato qualunque influenza della Castiglione negli avvenimenti che portarono all’indipendenza italiana. Successivamente il suo ruolo storico è stato rivalutato. Virginia si sentì sempre una vera patriota. Su Wikipedia è indicata, non a torto, come “una nobildonna e patriota italiana”.

a cura di Laura Cappella

(Le informazioni sulla Castiglione sono in gran parte tratte dal testo di Arrigo Petacco “L’amante dell’Imperatore”, edito da Mondadori).